L’associazione Jazz and Conversation

“La cultura e il patrimonio artistico devono essere gestiti bene perché siano effettivamente a disposizione di tutti, oggi e domani per tutte le generazioni. (…) La promozione della sua conoscenza, la tutela del patrimonio artistico non sono dunque un’attività ‘fra altre’ per la Repubblica, ma una delle sue missioni più proprie, pubblica e inalienabile per dettato costituzionale e per volontà di una identità millenaria”. (C. A. Ciampi) L’Associazione Culturale Jazz and Conversation è impegnata da anni a manifestare la cultura nei Campi Flegrei, attraverso un percorso in cui la musica incontra il territorio, con la suggestione dei suoi paesaggi, della sua storia, delle sue contraddizioni. L’Associazione, attiva sul territorio di Pozzuoli e dei Campi Flegrei, ha dunque come obiettivo la promozione e la diffusione della cultura musicale, in particolare del jazz e delle sue componenti artistiche.
L’Associazione nasce dal desiderio di condividere l’ascolto e la conversazione; nasce dall’incontro tra un pugno di appassionati di musica Jazz e dalla forte contaminazione con un territorio di rara bellezza: i Campi Flegrei.
Il binomio musica-cultura diventa dunque la sovrastruttura ideale sulla quale incastrare un percorso di conoscenza del territorio, della sua storia millenaria. Il paesaggio si fa cornice della rappresentazione artistica e musicale, e la Cultura, come sosteneva il filosofo tedesco Gadamer, divisa fra tutti, diventa più grande, e ridiventa il baricentro dell’azione di ogni cittadino, di ogni governo.I Campi Flegrei sono parte del grande patrimonio italiano, un concentrato senza eguali di archeologia, storia, letteratura, paesaggio e natura. Le Associazioni, riteniamo, devono essere il grimaldello con il quale scardinare l’apatia e la rassegnazione, con il principale obiettivo di migliorare la vita delle comunità e valorizzare l’ambiente e i territori.
L’Associazione Jazz and Conversation, con la manifestazione “Pozzuoli Jazz Festival”, offre, attraverso le sue proposte musicali, l’occasione di vivere i luoghi più suggestivi dei Campi Flegrei: il Vulcano Solfatara, il Rione Terra, il Tempio di Nettuno, il Lago d’Averno, il Parco Archeologico di Baia, Cuma con la sua mitica Acropoli, lo Stadio Antonino Pio, l’Anfiteatro Flavio e il “macellum” (Serapèo) di Pozzuoli, il Museo Archeologico del Castello Aragonese di Baia, e i tanti luoghi sostanzialmente ibernati.  La Musica diventa dunque felice occasione d’incontro, per riscoprire e amare la nostra civiltà, il nostro Patrimonio culturale ed artistico. In questo modo, il “bene culturale” da semplice cornice diventa esso stesso evento, diventa protagonista musicale, strumento di conoscenza, diventa un atto di amore.
Furono degli armatori olandesi, agli inizi del diciassettesimo secolo, responsabili di un crudele gesto di compravendita di esseri umani provenienti dal continente africano ed ammassati sulla “Congo Square” di New Orleans, che inconsapevolmente diedero avvio al più straordinario percorso di integrazione culturale che la storia ricordi. La sintesi musicale di questo lungo processo di incubazione, esploso nei primi anni del novecento, è forse proprio il Jazz. Negli anni gli originari work songs dei primi schiavi d’America, lasciano il posto agli spirituals, e poi al blues e al ragtime e così via alle prime orchestre, e infine ai maestri che indicano nuove strade al jazz. Quelle che giungono fino ai nostri anni. Il Pozzuoli Jazz Festival da anni è in cammino lungo queste strade, con la passione del viaggiatore ricco solo del suo entusiasmo, ma attento a cogliere l’attimo, quello decisivo, il solo che possa cambiare le cose.
Gennaro Ciunfrini